GIRO D’ITALIA A VELA

I viaggi dei nostri Soci GIRO D’ITALIA A VELA

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    Articoli
  • #21057
    albo
    Bloccato

    Belle le foto, peccato tu non abbia immortalato l’eruzione vulcanica……
    Vi invidio molto.
    Ciao e in culo alla balena

    #21058
    malaspo
    Amministratore del forum

    Albo, prima al telefono ti ho detto che navigavamo a motore in un mar Ionio piatto come l’olio.
    Cinque minuti dopo che ci siamo sentiti, siamo stati investiti da un groppo di vento da 35 nodi accompagnato da pioggia torrenziale mista a grandine. Poi il vento si è un po calmato. Abbiamo navigato a vela per quasi due ore con 20 nodi di vento ed onda formata. Ci siamo proprio divertiti.
    Ora il vento è quasi assente ma abbiamo a prua un onda lunga piuttosto alta. ll’interno dello scafo si fa fatica a restare inpiedi.
    Stiamo per raggiungere il Golfo di Squillace. Speriamo che non mantenga la sua fama e ci lasci tranquilli.
    Ora provo a scrivere il prosieguo del diario di bordo. Proverò a pubblicarlo domani.
    Buona serata a tutti.
    :mrgreen:

    #21059
    albo
    Bloccato

    Ti porti sfortuna da solo :mrgreen:
    Non telefonarmi ora che devi raggiungere il Golfo di Squillace.
    Aspetto con trepidazione il seguito dell’avventura, non mi perdo neanche un racconto, è meglio che leggere un buon libro, m’immagino tutte le scene e rido con me stesso.
    Fantastico
    Ho letto su WIKIPEDIA perché è famoso il Golfo di Squillace, quindi ti faccio i miei scongiuri.
    In culo alla balena.
    CIAO

    #21060
    malaspo
    Amministratore del forum

    Ma no dai Albo. Non intendevo dire che porti sfortuna 😀
    Comunque abbiamo superato senza problemi il golfo di Squillace ed ora siamo nel golfo di Taranto. Credo che sia il più grande golfo d’Italia. Mi fa piacere che tu ti sia informato su wikipedia e mi fa piacere che ti diverta a leggere i nostri racconti. Ci risentiamo presto. Ciao. 😀

    #21061
    malaspo
    Amministratore del forum

    Ore 02:01
    Ci ha raggiunti un elicottero. Ha fatto due giri attorno a noi illuminandoci a giorno. Forse c’è in giro qualche barcone di clandestini.

    #21062
    Andrea Carletti
    Moderatore

    Questa è davvero un’avventura……leggerla è divertente, peccato che tra poco sarete arrivati, e dopo? Chi ci racconta qualcosa di nuovo, e non solo sul forum?
    Ma una cosa mi ricorda l’elicottero…..APOCALYPSE NOW:
    “Lo senti questo odore, figliuolo?”
    “Quale?”
    “Napalm, figliolo. Io amo l’odore del Napalm alla mattina. È l’odore della vittoria…

    Vabbè, era una citazione e nulla di più…..vi seguiamo e speriamo di rivedervi presto sulla terra ferma, qui vicino a casa.

    #21041
    malaspo
    Amministratore del forum

    Gran bel film con una colonna sonora meravigliosa.
    Per quanto riguarda i racconti di piccole avventure, spero che altri soci mi copino al più presto.
    Il difficile è raccontarle in tempo reale. Questa sera è mercoledì, ma ora vi descrivo cosa abbiamo fatto lunedì.
    scusate il ritardo ma la vita che trascorriamo in mare e la privazione di sonno, rendono tutto più difficile.
    Per farvi un esempio, vi spiego come funzionano le nostre giornate. Si dividono in 24 ore (ma va!) in ordine sparso. Mediamente in queste 24 ore se ne dormono 6 suddivise in 3 ore di sonno da mezza notte alle tre e 3 ore di sonno dalle 14 alle 17. Ma queste fasce orarie variano di giorno in giorno e a volte si riducono, infatti uno di noi deve sempre rimanere sveglio. Durante il tuo turno di riposo, possono capitare degli imprevisti e chi è di guardia ti sveglia per essere aiutato a governare la barca.
    In questo, mi rendo conto di avere un grosso vantaggio sui miei compagni d’avventura, perchè sono abituato a dormire poco e ad orari strani.
    In questo momento Enrico sta russando come un tacchino (non sò se i tacchini russano ma mi piaceva la composizione della frase). Alessio invece non riesce a dormire. Io potrei sdraiarmi e svenire per qualche ora, ma avendo voglia di rendervi partecipi della nostra esperienza di viaggio, sono qui che vi scrivo.
    Per la cronaca si è alzato un vento teso da Sud-Ovest ed è previsto un Forza 7 in Adriatico Meridionale. Siamo ormeggiati a Santa Maria di Leuca.
    Ma ora andiamo con il diario di viaggio.

    Salina-Reggio di Calabria.
    Lunedì 18 Febbraio 2013

    Ci svegliamo presto. Siamo ancora a Salina. Il cielo è velato ma l’aria è tiepida.
    Colazione al bar/pasticceria con paste appena sfornate.
    Enrico continua la perlustrazione dell’isola alla ricerca di una nuova pompa di calore. Nulla da fare, però torna con un cabaret di pizza al taglio da urlo.
    Troviamo un ragazzo disposto ad immergersi per controllare l’asse dell’elica e scopriamo che vi si era avvolto un pezzo di cima, di quelle usate nelle reti da pesca. Si forma un gruppetto di pescatori che con fare animato parlano con il ragazzo immerso nell’acqua e circondato da piccole, ma numerosissime, meduse. Siamo completamente esclusi dalla conversazione, si esprimono in un dialetto strettissimo e sembrano tutti incazzati. Solo dagli ampi gesti fatti con le mani, riesco a capire che stanno parlando dell’asse dell’elica. Nessuno sembra in grado di esprimersi in lingua italiana e quando si rivolgono a me non cambiano il linguaggio. Mi sembra di essere su un altro pianeta.
    Alla fine l’elica è libera. Il ragazzo non risale subito. Continua a nuotare allegramente nel porto. Quando viene da noi, scopriamo che conosce anche la lingua italiana e sa scandire bene i numeri.
    Lo paghiamo e, sereni per avere ancora un’elica funzionante, lasciamo gli ormeggi.
    Alessio ha ricevuto un’infinità di telefonate. Deve rientrare subito a casa per problemi di lavoro.
    Rotta per Reggio di Calabria dove faremo una sosta tecnica per rifornimento carburante ed Alessio prenderà un treno per tornare in quel di Bondeno.
    Lasciamo le Eolie e si alza una brezza tesa. Su le vele e stop al motore. Lo scafo sbanda e prende velocità 5-6-7-8 nodi.
    Peccato che ci è venuta una fame atavica. Potremmo accontentarci di pane e salame, ma perché rinunciare ad un buon piatto di fettuccine al tonno?
    Mentre Enrico ed io siamo impegnati alle manovre con le vele, Alessio si mette ai fornelli. Dopo un po’ lo raggiungo. La cucina basculante non riesce a contrastare il beccheggio ed il rollio. Mi trasformo in un ammortizzatore umano. Questo ed altro per un buon piatto di pasta. Riusciamo nel miracolo culinario, ma non ci sentiamo di travasare dalla pentola nei piatti le fettuccine.
    Seduti nel pozzetto attorno alla pentola con tre forchette in mano, ci gustiamo un pranzo sopraffino.
    Il vento e gli spruzzi d’acqua non ci distraggono. Quando è ora di mangiare, nulla ci può fermare.
    Arriviamo allo stretto di Messina che è già buio. Il traffico di navi è sostenuto e si fa fatica ad distinguere le luci di navigazione dalle luci presenti sulle due rive. Nei pressi di San Giovanni ci sono i traghetti per Messina. Bisogna individuare il tempo giusto per passare senza disturbare. La leggenda dice che i Comandanti dei traghetti se ne fregano e proseguono dritti per la loro rotta. Non sappiamo se sia vero ma decidiamo di non verificare.
    Ore 20:05 ormeggiamo in quel di Reggio di Calabria.
    Sta arrivando la pioggia, lo si sente nell’aria.
    Dobbiamo fare carburante, scaricare Alessio e ripartire.
    Il benzinaio è chiuso. I ragazzi del marina si offrono per portare Enrico con le taniche da un self service ed Alessio con il borsone in stazione.
    La Fiat Punto parte sgommando sulle note di una canzone di Masini con il volume della radio a palla.
    Mi accendo una paglia e mi siedo in pozzetto.
    Sgocciola, piove, diluvia.
    Torna Enrico sulle note di una canzone di Gigi D’Alessio.
    Sotto una pioggia torrenziale travasiamo il gasolio dalle taniche nel serbatoio. Poi Enrico insieme ai suoi nuovi amici parte per un nuovo rifornimento. Sento Gigi, che in lontananza, ancora canta.
    La Punto torna in banchina per l’ultima volta, ma…ma…ma che ci fa Alessio su quella vecchia cariola?
    La stazione era chiusa. Per un po’ ha tentato di trovare un ferroviere, ma quando gli extracomunitari presenti all’interno della Stazione hanno incominciato ad incuriosirsi ha telefonato all’allegra combriccola a bordo della Fiat e si è fatto riportare in barca.
    Dal racconto dei miei due compagni d’avventura, sono venuto a sapere che l’autista della Uno ha guidato tutta la sera sfrecciando a folle velocità in quel di Reggio non curante degli allagamenti sul manto stradale. Pensavano di essere su un motoscafo off-shore dato le alte colonne d’acqua che si alzavano al loro passaggio. In quei momenti, mentre Enrico vedeva passarsi davanti tutta la vita, il suo pensiero andava allo stato di usura degli pneumatici che, se rapportato allo stato di conservazione degli interni, non poteva essere altro che al limite dell’esplosione imminente.
    Fortunatamente per loro tutto è andato per il meglio.
    A questo punto, cambio di programma. Alessio verrà con noi fino a Santa Maria di Leuca o Brindisi, vedremo.
    E’ già mezzanotte. Siamo decisamente cotti. Per questa notte dormiamo in porto. Ripartiremo domani mattina di buon ora.

    #21069
    malaspo
    Amministratore del forum

    A sx Brindisi. A dx navi alla fonda. Davanti a noi il buio di una notte senza stelle. Piove. Il morale e’ sempre alto 😀

    #21042
    malaspo
    Amministratore del forum

    Il mattino ha l’oro in bocca, Il mattino ha l’oro in bocca, Il mattino ha l’oro in bocca, Il mattino ha l’oro in bocca, Il mattino ha l’oro in bocca, Il mattino ha l’oro in bocca, Il mattino ha l’oro in bocca, Il mattino ha l’oro in bocca, Il mattino ha l’oro in bocca, Il mattino ha l’oro in bocca, Il mattino ha l’oro in bocca, Il mattino ha l’oro in bocca, Il mattino ha l’oro in bocca, Il mattino ha l’oro in bocca, Il mattino ha l’oro in bocca, Il mattino ha l’oro in bocca, Il mattino ha l’oro in bocca, Il mattino ha l’oro in bocca, Il mattino ha l’oro in bocca, Il mattino ha l’oro in bocca, Il mattino ha l’oro in bocca, Il mattino ha l’oro in bocca, Il mattino ha l’oro in bocca, Il mattino ha l’oro in bocca, il matt…Wendy dove sei? 😯

    #21043
    malaspo
    Amministratore del forum

    Il mattino ha l’oro in bocca, Il mattino ha l’oro in bocca, Il mattino ha l’oro in bocca, Il mattino ha l’oro in bocca, Il mattino ha l’oro in bocca, Il mattino ha l’oro in bocca, Il mattino ha l’oro in bocca, Il mattino ha l’oro in bocca, Il mattino ha l’oro in bocca, Il mattino ha l’oro in bocca, Il mattino ha l’oro in bocca, Il mattino ha l’oro in bocca, Il mattino ha l’oro in bocca, Il mattino ha l’oro in bocca, Il mattino ha l’oro in bocca, Il mattino ha l’oro in bocca, Il mattino ha l’oro in bocca, Il mattino ha l’oro in bocca, Il mattino ha l’oro in bocca, Il mattino ha l’oro in bocca, Il mattino ha l’oro in bocca, Il mattino ha l’oro in bocca, Il mattino ha l’oro in bocca, Il mattino ha l’oro in bocca, il matt…Wendy dove sei? 😯

    #21044
    malaspo
    Amministratore del forum

    Dalle 18 di domani e’ previsto un forza 8 in aumento a 9 tra Vieste e Pescara. Abbiamo deciso di tentare di evitarlo per arrivare a Porto Garibaldi.
    Quindi non ci fermiamo più per riposare, ma solo per rifornimento carburante. Fra un’ ora ci fermiamo a Trani.
    Da questo momento incomincia una corsa contro il tempo. Ci attendono 50 ore tra navigazione e soste tecniche.
    Vedremo come andrà a finire. Nelle ultime 24 ore ho dormito 3 ore.
    Ci sentiamo ancora freschi. Vedremo più tardi. :mrgreen:

    #21045
    malaspo
    Amministratore del forum

    Cambio di programma. Saltiamo Trani ed andiamo a fare rifornimento a Vieste. Abbiamo rabboccato il serbatoio con l’ultima tanica di gasolio. Speriamo di aver fatto bene i conti. In caso contrario son ca…
    Vento assente. Forse è la quiete prima della tempesta. Il barometro scende e l’igrometro sale.
    Vedremo…

    #21046
    Andrea Carletti
    Moderatore

    Ma davvero un’avventura senza fine…certo che la natura per forza gioca un ruolo fondamentale, mica le chiacchere come dicono in certe zone!
    Io mi stavo preparando per venirvi a prendere, tipo ad Ancona, Pesaro, Rimini…..così coglievo l’occasione per scroccarvi un bel pranzo di pesce come si deve, e fidatevi che il mio “come si deve” è vicino alla quantità di un peschereccio.
    Cosa aggiungere…..sarebbe bello capirci un po’ di vela ed usare una frase propiziatoria mettendo termini strani in mezzo a parole facili come “randa, poppa, prua, boa, bolina….” ma non ci capisco nulla e quindi dico solo: dai, forza, venite a casa che è ora! (gnì a cà cl’è ora)

    Ciao e ci vediamo ai seggi lunedì

    #21048
    malaspo
    Amministratore del forum

    Avevo già fatto preparare la carta di credito ad Enrico per pagarti una abbuffata mai vista di pesce e crostacei, ma purtroppo hanno vinto gli elementi naturali.
    E’ arrivata la burrasca mentre, ieri sera, eravamo ormeggiati nel porto di Vieste. Abbiamo preso tutte le iformazioni possibili scoprendo che tra noi e Porto Garibaldi ci sono in formazione altre tre burrasche.
    Per ora il nostro viaggio in barca a vela si ferma forzatamente in Puglia.
    Domani, a malincuore, lasceremo Woodpeker a Vieste e noi torneremo a Cala Galera per riprendere l’auto e rientreremo in quel di Ferrara.
    Dato che a noi piacciono i viaggi impossibili, vi spiego cosa succederà domani.
    Ore 05:00 sveglia, colazione e trasferimento a piedi di 15 minuti fino all’autostazione delle corriere.
    Ore 5:50 Partenza in pulman per Foggia
    Ore 9:46 In treno da Foggia a Potenza
    Ore 11:58 a Potenza cambio di treno destinazione Napoli
    Ore 14:40 a Napoli cambio treno destinazione Roma
    Ore 16:12 a Roma cambio treno destinazione Orbetello
    Verso le 18:00 dopo gli ultimi chilometri che copriremo in taxi, raggiungeremo l’auto di Enrico e finalmente ci potremmo fare 4 comode ore di viaggio in automobile per tornare a casa.
    Non male come programma domenicale.
    Abbiamo visto se c’era la possibilità di fare un tratto di percorso in bicicletta, calesse e pattini a rotelle, ma purtroppo non è possibile.
    Non è escluso, però, che negli ultimi chilometri ci sia la possibilità di utilizzare gli sci da fondo. :mrgreen:
    A marzo ritorneremo da Woodpecker e lo porteremo in quel di Porto Garibaldi.
    Domani, batterie PC permettendo, avrò il tempo di dedicarmi al Diario del nostro viaggio.
    In questo momento ci sono 30 nodi di vento e la barca si inclina all’ormeggio.
    Buona domenica a tutti e ricordatevi di andare a votare.
    Noi ci andremo lunedì.

    #21034
    malaspo
    Amministratore del forum

    Questa notte siamo rientrati a casa.
    Non abbiamo concluso il giro, causa condizioni meteo avverse, ma al più presto ripartiremo.
    Nel frattempo procedo nella pubblicazione del diario.
    Almeno questo, riuscirò a concluderlo :mrgreen:
    Eccovi una nuova puntata.
    Buona lettura 😀

    Reggio di Calabria – Santa Maria di Leuca
    Da martedì 19 a mercoledì 20 Febbraio 2013

    Notte ristoratrice e sveglia di buon mattino.
    Alle 6:00 siamo già in piedi.
    Mentre prepariamo la colazione, Enrico va al marina per farsi una doccia.
    Il temporalone della notte scorsa è finalmente svanito. Il sole e l’aria tersa preannunciano una bella giornata di navigazione. Il meteo indica temporali e groppi di vento nel mar Ionio. Pazienza ci godremo il sole finché dura.
    Vediamo Enrico con passo spedito, ritornare in barca, sembra preoccupato.
    “Tutto ok Enrico?!?”.
    “Non lo so. Forse è meglio che partiamo subito.”
    “Perché?? Almeno facciamo colazione e poi salpiamo.”
    “No, preferirei partire subito. Non si sa mai!!”.
    Antefatto.
    Ieri sera Enrico ha pagato il servizio di trasporto carburante e di sosta in banchina, fino al mattino, con il metodo che abbiamo verificato andare per la maggiore. Soldi cash, pacca sulla spalla e… tutt’apposto!?!
    E’ un metodo che abbiamo verificato andare per la maggiore con meccanico motorista, idraulico e ormeggiatori.
    A quanto pare, il buon Enrico, questa mattina ha incontrato un altro custode che non sapeva nulla della nostra presenza e non aveva un riscontro di registrazione in ingresso.
    Enrico, in tenuta da doccia ed il cervello ancora in fase REM, si è ritrovato a rispondere a domande piuttosto brusche del tipo:
    “E tu chi sei, ma chi ti ha dato il permesso di stare qui, da quanto sei qui, ma chi hai pagato, quanto l’hai pagato?” e via dicendo.
    OK. Si salpa subito e pure in fretta. Faremo colazione in mare aperto.
    Siamo nello stretto di Messina verso lo Ionio. Enrico continua a guardarsi indietro. Sembra preoccupato.
    Ogni tanto gli gridiamo:
    “Hei!!! Chi sono quelli che ci stanno venendo addosso con un motoscafo??”
    “Dove, dove????”
    “Hi, hi, hi, scherzetto.”
    La mattina trascorre tranquilla. In lontananza vediamo l’Etna imbiancato di neve e con il caratteristico pennacchio di fumo.
    Fuori dallo stretto la costa Ionica della Calabria scorre alla nostra sinistra. E’ un paesaggio fatto di ampie spiagge divise dai campi coltivati mediante la linea ferroviaria e la Statale 106.
    Oltre i campi, su piccole colline, si alzano irti denti di roccia e, ancora oltre, fin dove lo sguardo può arrivare, alte montagne semi nascoste da scure nubi cariche di pioggia. E’ l’Aspromonte.
    Tutto il paesaggio è tappezzato da una infinità di paesini, paesi e piccole cittadine. Una densità di case impressionante che, a volte, arriva a lambire il mare.
    Alcuni di questi paesini sono purtroppo noti alla cronaca nazionale, ma solo poche persone, al nord, hanno una vaga idea del dove si trovino. Ora li stiamo osservando.
    “ Io ho fame. Che si fa? Si mangia?”
    In questi giorni gli orari per il desco sono scanditi da istinti primordiali.
    Ho fame, quindi mangio.
    Che siano le tre o le sette del mattino, le dieci o le undici di sera, non importa.
    Quando uno dell’equipaggio pronuncia la fatidica frase, si apre la cambusa e si incomincia a cucinare.
    Le scorte alimentari di Enrico sembrano riformarsi da sole. Più mangiamo e più cibo troviamo da mangiare. Ogni stipetto, ogni interstizio dello scafo è stato riempito con sacchetti e scatolame. Per tenere chiuso il piccolo frigo, abbiamo installato un elastico anti apertura accidentale. E’ al limite dell’esplosione.
    Dopo pranzo, qualcuno fa una pennica.
    Rimango di guardia. Passa circa un’ora e devo andare in bagno. Davanti a noi nubi basse e minacciose si stanno avvicinando rapidamente. Con il binocolo scorgo creste bianche spazzate dal vento.
    Scendo sotto coperta. Avviso gli altri. Vado in bagno. Arriva il groppo di vento. Non faccio in tempo ad indossare pantaloni e stivali di gomma. Infilo la giacca della cerata ed esco. Il Comet 420 è già sdraiato sotto le raffiche sferzanti. Enrico si mette al timone urlando: “Dovevi chiamarci prima” gli rispondo con un “sì, va be’!”.
    Vado all’albero e, coadiuvato da Alessio, diamo una mano di terzaroli alla Randa e riduciamo il Genova ad un fazzoletto.
    Enrico mi passa il timone e ridiscende per mettersi la stagna.
    Incomincia a piovere poi a grandinare. Mi tolgo le scarpe da barca e le calze. Le getto sottocoperta.
    Non ha senso che si bagnino, ci vorrebbe troppo tempo per asciugarle. A me, invece basta una strofinata energica con asciugamano in microfibra e sono pronto per ricominciare.
    Passano una decina di minuti. Enrico prende il timone ed io scendo per il cambio d’abito. Il groppo di vento sta passando. Improvvisamente, calma piatta. Qualche minuto dopo il vento gira e ci ritroviamo con un bel traverso. Intensità del vento dai 15 ai 18 nodi. E’ perfetto. Navighiamo come dei razzi con punte di velocità massima intorno ai nove nodi.
    Il pomeriggio non ci riserva ulteriori sorprese e…ed è subito sera. Bella quest’ultima frasetta. Ci si potrebbe fare una poesia… magari sulla brevità della nostra esistenza. Vediamo si potrebbe scrivere…
    Ognuno sta solo sul cuor della terra (bello, mi piace)
    trafitto da un raggio di sole (in barca prendiamo tanto sole)
    ed è subito sera.
    Sì, sì, sembra funzionare. Un po’ alla Salvatore Quasimodo 🙂
    Questa sera siamo stanchi. Nessuno ha voglia di cucinare. Enrico è andato a dormire. Alessio ha tirato fuori il sugo.
    Decidiamo di aspettare che si alzi Enrico, ma Alessio è stanco. Si appoggia in cuccetta e cade in un sonno al limite dello stato comatoso.
    Alle 23:00 vado a dare una scrollata ad Enrico.
    “Cambio, ora tocca a te stare di guardia”.
    Prima di coricarmi sul divano della dinette vado a vedere come è messo Alessio. E’ sdraiato in cuccetta in una posizione innaturale. Ricorda uno che è finito sotto un camion. Mi avvicino ulteriormente. Respira.
    Bene. Vado a fare un pisolino.
    Poco prima delle 02:00 mi alzo fresco come una rosa. Vabbè forse ho esagerato.
    Poco prima delle 02:00 mi alzo. Sono intirizzito dal freddo ed ho un principio di cervicale. Mi sento uno schifo. Questa volta è la verità.
    Mi spoglio e mi metto degli indumenti nuovi. Non sto parlando di vestiti puliti, ma di pantaloni e maglione in pile già usati e riposti all’interno della sacca per preservarli dall’umidità della notte.
    Bene. Incomincio a sentirmi meglio.
    Una sana colazione a base di merendina confezionata. Scacchetto di cioccolato, avanzo di caffè ormai freddo da tempo immemore. Una Simmenthal accompagnata da lattina di coca-cola, un’ottima paglia e sono pronto per dare il cambio ad Enrico.
    Non sono ancora fresco come una rosa, ma ci sto arrivando.
    Prima di salire in coperta vado a controllare lo stato comatoso di Alessio. Ancora respira.
    “Eccomi Enrico! Vai pure a riposare. La notte è mia.”
    Poco dopo le due di notte sono solo.
    Il cielo è sereno ed il vento è quasi assente. Procediamo a 7,5 nodi sospinti dal motore diesel.
    Una serie di luci lampeggianti si avvicinano a noi, basse sull’acqua e veloci, molto veloci. Verde, rossa e poi faro accecante nel buio della notte.
    Non c’è tempo per porsi delle domande che un elicottero è già sopra di noi e compie un paio di rapidi giri sulle le nostre teste.
    E’ sicuramente un elicottero della Marina Militare in pattugliamento. Ultimamente i clandestini stanno raggiungendo le coste italiane a bordo di imbarcazioni da diporto a vela.
    Saluto con braccio alzato l’equipaggio dell’elicottero. Non so se riescono a vedermi, ma io li saluto e sorrido pure. E’ bello sapere di non essere soli.
    Le ore trascorrono veloci. Incrociamo diverse navi commerciali con rotte opposte alla nostra e tra una paglia, un biscotto, un succo di frutta, un caffè, una paglia, una paglia e una paglia, la volta celeste si schiarisce e…ed è subito alba.
    Enrico mi viene a dare il cambio e dopo poco si sveglia anche Alessio. Ha la faccia che sembra tumefatta. Una compressione sul lato destro del viso gli ha procurato un segno tipo cicatrice che dalla tempia gli arriva al mento. Probabilmente si è sdraiato con il cavetto del caricabatterie sotto il volto.
    Saluto tutti e vado a dormire.
    Ore 09:30 sono nuovamente sveglio. Oramai mi sono abituato e bastano tre ore di sono per ricominciare alla grande una nuova giornata in mare.
    Un sole stupendo ci scalda le ossa. Il vento è quasi assente. In lontananza si incomincia a delineare la sagoma del faro di Santa Maria di Leuca.
    L’autopilota fa il suo lavoro e l’equipaggio al completo sonnacchia stravaccato sul ponte di Woodpecker.
    Anche questa tappa sta per giungere alla conclusione, non ci resta che mantenere un po’ di attenzione all’attracco ed il gioco è fatto.
    Una volta in banchina vado a fare un po’ di spesa.
    Abbiamo voglia di carne.
    I negozi stanno per chiudere, ma riesco nella missione.
    Tre bistecche di vitellone taglio fiorentina. Un chilo di bocconcini di vitellone per spezzatino. Un chilo di mozzarella di bufala e un filone di pane da un chilo.
    Alessio cucina divinamente le tre bistecche. Enrico non contento si mangia pure un uovo. Giusto per gradire ci ingozziamo con la bufala. Forse è il caso di fare una pennichella, ma non ho sonno e scrivo.
    Prima di sera facciamo un po’ di controlli e finalmente scopriamo dov’è la pompa di sentina elettrica e perché non funziona. Ci mancano attrezzi e materiali. Viene in nostro soccorso un ragazzo che gestisce lo yacht di un Paperon De Paperoni e si dimostra preziosissimo.
    Ora abbiamo una pompa di sentina nuova, una vecchia pompa di scorta e la pompa di sentina manuale è revisionata. Inoltre il ragazzo si offre per portare, domani mattina, Alessio a Gallipoli. Da là inizierà, in treno, la sua odissea di rientro verso casa.
    Serata in comodo ristorante con degustazione di antipasti crudi di mare e mega fritto misto freschissimo.
    Ragazzi che roba…..
    Buonanotte.

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