Chi l’ha visto?

Io l’ho visto!
Una volta arrivato in sede e scavalcate le tre auto ferme da mesi proprio nella zona di parcheggio, vai ed entri dall’ingresso principale, lì poco prima di entrare se guardi sulla sinistra, sotto gli alberi e di fronte al lavaggio c’è un’altra auto ferma da mesi e che regala domicilio ai gatti, ma non è ancora lì!
Entri in sede, evitando il vetro delle bottiglie di prosecco nel sottoscala, arrivi nell’ingresso dove solitamente ci sono i cartelloni per le manifestazioni e che ora hanno lasciato il posto a cartelloni pieni di intenzioni ma solitamente bianchi tranne il titolo scritto in grassetto, ma non è ancora lì.
Arrivi nella zona del bar, alle spalle del bancone c’è il calendario (no donne nude, non si sa mai che l’ormone si svegli) degli impegni della sede e dove oggi puoi tranquillamente guardare ed imparare a memoria i santi tanto è tutto libero, ma non è ancora lì.
Passi un attimo in cucina, dove un frigo torturato e morto inutilmente per la giusta causa del raffreddare, ha lasciato il posto ad un angolo privo di motivazioni che spesso ospita un sacco del rusco riempito dagli scarti dei pochi momenti di condivisione culinaria, ma non entrare e sostare più di tanto, non è ancora lì.
Ora arrivi nella zona dispensa e ufficio, che oltre alle bollette da pagare e un armadio pieno di cose ma non si sa per chi, ha sul tavolo il faldone con dentro la lista dei soci e degli iscritti, ci sei vicino ma non ancora l’hai trovato, non è ancora lì.
Prendi la lista dei soci e a quel punto puoi fare due strade, o passi per il salone abbandonato perché inagibile dove la sua attuale funzione di magazzino è destinata a conservare a temperature polari i ricordi dell’AFF sulle foto, oppure fai a ritroso il percorso iniziale senza soffermarti sulle cose già dette ed esci dalla sede, raggiungendo così i due gazebo smontati che hanno timidamente ospitato tre compleanni e due partite dei mondiali, passando davanti ad una officina chiusa perché inagibile e puntellata con travi di legno che come giganti sornioni reggono il peso, per arrivare ad un antico “solarium” con una pedana che aveva grandi idee e si sentiva il centro del mondo ma che ora regala un appoggio asciutto a degli enormi pneumatici di un UGO che sta girando con altre gomme ma ha deciso che la sua scarpiera è la pedana stessa, ormai ci sei, ma non è ancora lì.
Sei vicino alla legnaia, che lo è solo di nome ma non di fatto perché nessuno dei freddolosi ha ben chiaro che per accendere un camino non bisogna usare solo l’accendino e i giornali, ma serve una materia prima di nome “legna” che va costantemente presa, tagliata, portata dentro. Quasi come se uno volesse accendere la macchina dicendo: ho la chiave, la batteria….ma la macchina non va se non c’è il carburante. Ma vai oltre, perché non è ancora lì.
A quel punto arriverai nella pista, tra l’altro sistemata creando anche nuovi ostacoli e dando ancora una parvenza di “zona SUV” ad un anello esterno che sembra più una zona “SUVvia non entrarci”, troverai due nuovi soci che puntualmente ogni fine settimana vengono a girare in pista mettendosi alla prova con nuovi ostacoli, che chiedono aiuto e consigli, che lavano le loro auto al lavaggio sistemandolo come mai prima d’ora, che ascoltano curiosi i racconti dell’AFF che appartengono alle voci di quella lista che hai ancora in mano, ricordi persi in un passato che diventa storia, un passato che crea un letto comodo, caldo e confortevole per un presente fatto di assenza, poca voglia e critica continua.
Ci sei, l’hai trovato!
Il campionato sociale è nelle ruote fangose di questi due nuovi soci, nella loro sete di mettersi alla prova, di divertirsi con una macchina fatta per queste ed altre mille cose, che da una parte dispiaciuti per l’assenza di domenica hanno scritto e telefonato, o dall’altra nella presenza ha sempre scritto e telefonato per ringraziare.
Il campionato sociale è lì, lo hai finalmente trovato.
Ma io lo lascerei lì perché è al sicuro!